Barba ci cova 10

Vuolsi costì scrivere della ipertricosi portatrice di irsutismo femminile esibito in spettacoli circensi come aberrazione della natura.

Mulieres genas ne redunto
Que les femmes se gardent bien de se raser le joues
(Cicerone, De Legibus, libro II)

Della Venere barbuta con faccia d’uomo, rinvenuta e repertata a Cipro dagli archeologi, risulta già scritto nel capitolo VII. In questo capitolo vuolsi scrivere di donne barbute che hanno goduto notorietà perché raffigurate da artisti illustri o perché l’hanno acquisita per altri motivi. Tutte precursore inconsapevoli di tante altre donne barbute meraviglie circensi successive, come la donna scimmia cinematografata nel 1964 da Marco Ferreri, protagonista l’attrice francese Annie Girardot.

☆ Le donne degli antichi Longobardi (Secoli IIVI), in tempo di guerra, hanno usato mascolinizzarsi con barbe posticce costituite da capelli personali, per ingannare i nemici sul numero dei loro uomini combattenti. Idem per le donne ateniesi nei testi di alcuni storici.

☆ Gli abitanti dei Paesi Bassi spagnoli hanno avuto dal 1559 al 1567 per Governatrice Margherita d’Austria (1522 – 1586), figlia naturale di Carlo V: una donna barbuta e bisessuale, pelosa anche su tutto il corpo, che non si è mai sbarbata né depilata, perché ha considerato la sua peluria facciale e corporale portatrice di maggiore maestà al suo aspetto, raffigurata sbarbata (però!) nei ritratti che la iconizzano.

☆ Bartel Graetje è una donna barbuta raffigurata venticinquenne in un dipinto del 1587, collezionato a Stoccarda in Germania con altro dipinto che la raffigura in età più annosa. Si sa che Giovanni Federico Duca di Saxe (1529 – 1595) ordinò questo ritratto per la raffigurazione di una contadina svizzera portatrice di una barba eccezionalmente lunga e folta.

☆ Jusepe De Ribera lo Spagnoletto (1591 — 1652), ha raffigurato Maddalena Ventura, una donna barbuta abruzzese maritata e madre di molti figli, in un dipinto collezionato dalla Fondazione Ducale Medinaceli di Siviglia Archivio Ducale Medinaceli di Toledo. «…intenta ad allattare l’ultimo nato, munita di una faccia totalmente virile con barba folta e un torace peloso, da cui protrude una mammella ripugnante, gonfia di latte».

☆ Carlo XII di Svezia (1697 – 1718) ha avuto nella sua armata un granatiere barbuto di sesso femminile, non meno coraggioso dei più coraggiosi granatieri di sesso maschile. Tale granatiere, portatore di una barba lunga quattro piedi e mezzo, fu catturato dai russi durante la Battaglia di Poltawa (28 giugno 1709), condotto a Pietroburgo ed esibito allo Zar Pietro I.

☆ Tra le attrazioni del Carnevale di Venezia 1726 una ballerina col volto dotato di arredo pilifero facciale nero e folto ha meravigliato tutti quelli che l’hanno vista.

☆ Julia Pastrana, detta la «donna-babbuino”(alta 135 cm) si è esibita nei teatri di Londra nel 1857, con peluria su tutto il corpo e il mento barbuto. È morta di parto nel 1860, il suo corpo imbalsamato è stato esibito nell’Istituto di medicina legale a Oslo.

☆ Annie Jones nata nel 1860 in Virginia, Usa. È stata una attrazione del circo Barnum, suscitando molto interesse. Durante una tournée in Russia si è rifiutata di posare come modella per alcuni pittori. È diventata una musicista. Ha sposato Richard Elliot nel 1881, dal quale ha poi divorziato nel 1895 per sposare il suo primo amore William Donovan che è morto anzitempo, lasciandola vedova. È morta tubercolotica nel 1902.

☆ Jane Devere, nata a Brooksville del Kentucky nel 1842, si è esibita in diversi spettacoli, portatrice di una barba lunga 35 cm., un record rimasto presumibilmente imbattuto, almeno nella categoria femminile. È morta il 18 giungo 1912. In una scheda biografante si può leggere: In 1884 Jane worked for Sells Brothers and was featured as a side show attraction «a bearded lady». That year she had her beard measured and supposedly it was 14 inches. She married sideshow manager J. W. Devere. In 1906 she worked for Campbell Brothers Circus and in 1908 for Yankee Robinson Show. She died of a heart attack in Oelwein, IA, age 57, while with the Patterson Carnival Co.

☆ Madame Delait (Delay negli annunci), donna barbuta francese iscritta alla Società Ciclistica Cycle Thaonnais, provvista di un timbro con datario per le sue cartoline promozionali. Sul retro di una cartolina che la raffigura si può leggere: Mme. DELAIT 28 dicembre 1906.

☆ La Baronessa Sidonia de Barcsy non è possibile considerarla una donna barbuta qualunque. Nata sbarbata e di bell’aspetto nel 1866, sposò giovanissima il barone ungherese Anton de Barcsy ufficiale di cavalleria nel 1886. È morta 59enne il 19 ottobre 1925, causa il diabete e le complicazioni di un’influenza. Il 28 febbraio 1885 partorì un maschietto che fu nomato Nicu, perfettamente proporzionato e pesante nove etti, affetto da nanismo. Dodici giorni dopo la sua nascita cominciò a crescerle sul mento e sulle guance la peluria che l’avrebbe connotata come donna barbuta vita natural durante. A seguito di un dissesto finanziario divenne attrazione circense in trio col marito (un nerboruto patriarca, 1 metro e 90 per 180 kg.) e il figlio nano (alto 71 centimetri). Propagandato con questa scritta sul retro di una cartolina illustrata: Trio composto da sofisticata donna barbuta di stirpe regale, figlio nano che fa trucchi con le carte e numeri con o a cavallo di piccoli animali e indiano selvaggio che si esibisce al lazo cerca posizione gratificante. Si è esibita in Europa per 15 anni, sotto le tende dei circhi più noti, prima di trasferirsi negli USA.

*Jeanne Mordoj è una intelligente attrice/performer francese protagonista di uno spettacolo intitolato L’Eloge du poil (durata: 1h 10’), creato nel 2007 con Pierre Meunier (regista), che si fa apprezzare per taluni aspetti marcatamente teatrali, pur avendo per protagonista una donna barbuta impegnata a mettersi in scena eccellendo in discipline circensi (quali la giocoleria, la ventriloquia, la manipolazione di oggetti) con indiscutibile competenza attoriale e recitativa.

Marcella Scopelliti, dopo averla vista a Torino, Teatro Cavallerizza Reale, l’8 luglio 2012, ha scritto un lungo testo per elogiarla, concludendolo col brano che segue.

Jeanne ci parla di un’umanità intera di cui, alla fine, barba sì o barba no, quel che resta è un mucchietto d’ossa sotto la benedizione della terra. Piccole storie di uomini e donne che nessuno racconterà più. La performer chiede alle donne in sala dove hanno nascosto la propria barba e scruta senza esitazione le spettatrici divertite. Tuttavia Jeanne, con la sua domanda, non intende riferirsi alla barba come parte maschile o forza virile: sarebbe una lettura semplice e non darebbe giustizia a una ragionamento più sottile. Ma allora cos’è questa barba? È l’anomalia che rende diversi e rompe il sonnolento meccanismo della morte in vita, l’anomalia che conduce, chi la presenta sul proprio corpo, a un gradino più alto di consapevolezza, come una capacità «altra» di guardare al mondo e di offrire una presenza inedita nel mondo reale. Perché l’anomalia è uno strumento, non un handicap. Consente di attraversare la notte oscura e di superarla, anche se forse approdando a una conclusione amara: alla fine tutto torna alla terra, che siano uomini che dormono (e muoiono in vita) oppure donne barbute, alla fine poco importa.

☆ Mariam ha partorito il suo primo figlio a 21 anni e la barba ha iniziato a crescerle sul mento successivamente (come alla Baronessa Sidonia de Barcsy). Dopo un primo rifiuto, ha deciso di tesaurizzare il suo nuovo aspetto, come nella tradizione circense. Il 6 agosto 2008 ha deciso di lasciarla crescere ad libitum e ha cominciato a scrivere un blog (http://beardedwoman.wordpress.com) e un diario in tedesco e in inglese, narrando la sua esperienza di donna barbuta e… piaciuta. Nel 2010 il Circo Paniko (http://circopaniko.myblog.it/) l’ha persuasa ad esibirsi nella Capanna della Donna Barbuta, a mostrare la propria collezione di foto, a parlare della storia delle donne barbute e a leggere la mano agli spettatori. Spettacolarizzando l’intenzione di avvicinare gli altri alla propria autenticità e incoraggiarli a vivere accettando la propria identità somatica assecondando i propri sogni: per vivere in un mondo «non omologato» ma «con colori e molteplicità», per divulgare un messaggio leggendo il quale si può apprendere che la bellezza a volte ha un volto inconsueto, ma amabile. Durante gli anni 2008-2011 è stata filmata per diversi reportage televisivi tedeschi e austriaci. La notte di Halloween 2011 l’ha ruolata guest-star nel Ratafià di Europa Teatri a Parma, dove ha letto il palmo della mano a più persone alle quali si è accompagnata trascorrendo le ore di una notte in cui il velo fra i mondi si fa più sottile, per compiere un viaggio nelle profondità dell’essere in loro compagnia.

☆☆☆

Scritto ciò per schedare e segnalare alcune donne barbute loro malgrado, capitalizzate come scherzi della natura da impresari circensi, considero opportuno concludere il capitolo — a questo punto — con un elenco di altre donne barbute (in ordine alfabetico) per chi voglia indagarle e deambiguarle con ricerche mirate ad hoc: Turkish BATH — Brenda BEATTY – Jean CARROL — Josephine CLOFULLIA —  Grace GILBERT — Lion Face GIRLKARO — Amanda KING — Rebecca LYON — Goes HAWAIIANLIONETTEPERCILLAROSA —  Delina ROSSA —  STELLA – Maud TEMPLE — UNKNOWN – Mille ZANAZOLA. Le Madame: ANDREINE  — KREPPSMEYERS.★

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