Attenzione, in quel teatro
è entrato un pagliaccio
Dalla pista al palcoscenico
Il grande clown italiano David Larible trasloca ogni tanto dalla pista dei circhi dove lavora alle tavole dei palcoscenici dei teatri più importanti, con uno spettacolo che si intitola Il Clown dei Clown in cui fa il mattatore. Una prova difficile, riuscita solo al celebre Grock. Larible trionfa nel prestigioso Teatro Princesse Grace di Montecarlo, alla presenza della Principessa Stéphanie di Monaco, e di alcuni dei più importanti clown del mondo, da Fumagalli a Bello Nock a Housch Ma Housch, presenti nel Principato per il festival del circo.
MONTECARLO – Tutti, o quasi, lo avevano sconsigliato dal fare questo passo. Perché è un passo difficile, lo avevano messo in guardia. Perché pochi ci riescono. Perché è facile cadere. E puoi farti male. Tutto vero. Lui però, testardo, testardo ma anche consapevole dei suoi mezzi – che non sono pochi – non li ha ascoltati. Ha fatto di testa sua e ha fatto – bene – quello che voleva fare. A dispetto di molti. Ma anche per la gioia di molti.
Sono abbastanza rari, in effetti, per non dire pochissimi, nella storia dello spettacolo mondiale, i casi di clown, anche importanti, di circo, che si sono esibiti con lo stesso successo anche in teatro. Troppo lontane le culture, troppo diverse le situazioni, troppo diverso anche il pubblico. Troppe anche le diffidenze.
Pochi nomi, pochissimi, hanno saputo strappare applausi sia sulla segatura della pista che sulle tavole del palcoscenico. Uno per tutti, uno su tutti, Grock, il più grande clown del Novecento. Adrien Wettach, questo il suo vero nome, svizzero di Reconveiller, trionfò prima nei circhi più prestigiosi d’Europa e poi nei teatri di varietà più importanti del mondo. Fallì solo nel cinema, dove peraltro aveva solamente tentato, più che di fare dei film, di replicare sulla pellicola i suoi celebri numeri.
La stessa cosa, un secolo dopo, sta riuscendo a un altro grande clown, l’italiano David Larible, ritenuto il più grande clown del Duemila, che ormai da una quindicina d’anni, dai tempi dei primi esperimenti teatrali al Festival dei circo contemporaneo inventato da Gigi Cristoforetti in quel di Brescia (regia di Raffale De Ritis), alterna con successo il suo lavoro nei maggiori circhi del mondo (Ringling Bros. and Barnum & Bailey negli Usa, in Europa Roncalli, Cirque d’Hiver, attualmente al Knie), ai suoi spettacoli nei teatri, sia italiani che europei che internazionali.
Per i teatri, David, con la complicità di Alessandro Serena, suo produttore, amico e consigliere, ha montato da qualche tempo uno spettacolo ad hoc, molto particolare, che si intitola Il Clown dei Clown, in cui, insieme ad altri due artisti, un pianista e un comico che gli fa da spalla, partner che si alternano a seconda dei momenti e delle esigenze, mette in scena una storia che gli dà modo da un lato di interpretare alcune delle sue più celebri e imitatissime gag – dall’opera all’orchestra, dai campanelli al balletto – e dall’altro di evidenziare le sue doti, assolutamente teatrali, di artista a tutto tondo. Capace di sedurre il pubblico semplicemente con un’occhiata o con un battito di ciglia, movimenti percepibili solo nei teatri, date le dimensioni ridotte degli spazi, quando al circo Barnum, per dire, che dava spettacolo nei palasport americani da ventimila posti, per farti capire dovevi sostituire lo sguardo con un ampio gesto del braccio.
Lo abbiamo visto in questa versione teatrale a Montecarlo, in occasione del festival del circo di quest’anno, nella deliziosa bomboniera del Teatro Princesse Grace, presenti la Principessa Stéphanie di Monaco, che lo conosce bene fin da quando vinse il clown d’oro proprio al festival monegasco, e i suoi colleghi e amici clown Fumagalli (Gianni Huesca, che è anche suo cugino), Bello Nock e Housch Ma Housch, che lo hanno applaudito con affetto e con calore. Lo spettacolo, incasso in beneficenza alla fondazione degli elefanti Baby & Nepal di Stéphanie, ha avuto infatti un grande e meritato successo.
Larible in un certo senso è classico, perché si richiama alla grande tradizione dei clown e di certa comicità cinematografica, da Chaplin ai Marx, ma è anche un clown molto moderno, che ha preso dagli artisti di strada la capacità di giocare con il pubblico e di coinvolgerlo nelle sue gag, senza peraltro mai deriderlo o umiliarlo come accade in molti irritanti programmi televisivi. È un clown dal trucco e dai modi misurati, che non grida, non strepita, non rotola a terra, non dà e non prende ceffoni, non fa esplodere petardi e non ha effetti speciali.
È un clown sensibile, poetico e profondo, che regala emozioni, e che per farlo lavora con una straordinaria mimica facciale e una completa padronanza del corpo. Sa muoversi, sa danzare, suonare molti strumenti, e conosce anche i segreti dell’acrobazia e della giocoleria. Sa recitare e parlare correttamente diverse lingue. Da alcuni anni è anche un clown di parola (agli esordi non ne faceva uso), e recentemente si è scoperto cantante, mettendo in mostra una discreta voce da baritono – tenore. È insomma un artista completo, nel pieno della maturità. La prova del teatro, brillantemente superata, lo colloca nell’olimpo dei grandi della risata.
LA PAGELLA
Il Clown dei Clown, di e con David Larible: voto 8