Arte o Suono?

Alla fondazione Prada cinque secoli di opere d’arte che suonano

A Venezia la Fondazione Prada affronta la ricerca tra arte e suono dal Cinquecento ad oggi. La mostra analizza attraverso gli strumenti musicali il ruolo dell’artista/musicista, un incontro tra arti visive, oggetti, dipinti, partiture, sculture e manufatti. Sperimentazioni tra Ottocento, Futurismo e Dadaismo sino a Robert Morris, John Cage passando per Duchamp Arman e Tinguely.

VENEZIA — L’interessante mostra indaga l’esplorazione tra Arte e Suono, gli aspetti iconici degli strumenti musicali analizzando il ruolo dell’artista musicista, negli ambiti nei quali – le arti visive e la musica – si sono incontrate. L’intento è quello di proporre una sorta di suono, vibrazione che scaturisce da un oggetto, manufatto, elemento plastico-visivo che produce suono e continua presenza nello spazio.

Più di centottanta opere sono riunite negli ottocento metri quadri degli spazi della Fondazione Prada a Ca’ Corner della Regina; oggetti tra automi e macchine musicali, dipinti, disegni e partiture, sculture e ready-made, strumenti musicali decorati assemblati. Per la prima volta viene utilizzato il portego e le stanze laterali del secondo piano nobile di Ca’ della Regina che sono stati restaurati nel quadro del programma di recupero del palazzo intrapreso dalla Fondazione Prada nel 2011.

Il titolo della rassegna Art or Sound esprime la ricerca di un confronto tra gli ultimi cinque secoli – dal Cinquecento ad oggi – del suono fatto fluire in più dimensioni tattili e percettive in cui lo spettatore è coinvolto al fine d’ascoltare, toccare, far vibrare l’oggetto musicale.

Dalle preziose settecentesche gabbie/orologio di Pierre Jaquet-Droz (costruttore d’eccellenza svizzero di meccanismi musicali in tutta Europa) ai violini in marmo intarsiato di Michele Antonio Grandi, agli strumenti automatici dell’Ottocento come i i Pirofani che se suonati producono segnali luminosi, ed ancora nell’itinerario espositivo veneziano spiccano dopo molte sezioni musicali le ricerche dell’artista futurista Luigi Russolo con la celebre serie delle sue opere intitolate Intonarumori assieme ai suoni vernacolari come il Ciac Ciac di Giacomo Balla mentre la sezione che ospita Marcel Duchamp presenta la sua esplorazione con la ricerca nell’arte del Silenzio come nell’opera With Hidden Noise del 1916. Si arriva così all’esposizione che raggruppa gli anni del moderno, in modo particolare le partiture originali di fine anni cinquanta di John Cage compositore d’avanguardia ed esponente del movimento Fluxus rappresentato anche da creazioni assemblate, come le scatole di Robert Morris, Nam Juine Paik e Bruce Nauman; sino alle opere del Nouveau Rèalisme con i violini di Arman con inserzioni-scultura di elementi di vetro e i dispositivi musicali appartenenti a Tinguely, o gli spartiti dipinti in una grande ed imponente tela di Kounellis del ’72.

Tra le opere-suono non mancano strumenti pop come quelli di Rauchemberg, Wesselmann Cooje van Bruggen e i pianoforti di Beuys a cui s’aggiungono strumenti ibridi: vere e proprie sculture da suonare.

Orario: 10.00-18.00. Chiuso martedì.

A sinistra: Pierre Jaquet-Droz, Singing Bird Cage With…

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