All’ombra delle Grandi Navi

Appunti di vita quotidiana
a due passi dal molo

Com’è vivere all’ombra delle Grandi Navi. Lo abbiamo chiesto a Tudy Sammartini, scrittrice veneziana autrice di splendidi libri (sui giardini di Venezia) che ha, appunto, il difficile ruolo di testimone in prima persona, visto che abita a ridosso della Stazione Marittima, ove attraccano le navi da crociera. Avvisiamo che il diario è, ovviamente, di parte.

Venezia,
Riva di San Basilio,

Lunedì 19 novembre
accendo la televisione per sentire le notizie su cosa succede in Palestina e lo schermo rigetta sul mio povero stomaco un gigantesco mostro che invade tutta la visione con scritto: LA COSTA VI MOSTRA VENEZIA. Questa volta per fortuna l’apparecchio va in tilt grazie alle loro emissioni elettromagnetiche.

Non basta, il 20 novembre apro La Nuova:
il consigliere comunale Renzo Scarpa afferma: «rischio statico per le case in caso di acqua alta e passaggio di grandi navi. Con l’acqua alta la spinta della marea non avviene più sulle rive e le fondamenta ma direttamente sulle murature delle case che non sono fatte per sostenere un urto del genere L’effetto di risucchio e l’effetto pompa aggravano le già precarie condizioni di degrado dei masegni e delle murature. Si tratta di rischio evidente per l’incolumità pubblica».
La soprintendente Renata Codello segnala come lo «spostamento dell’enorme massa d’acqua, domenica 11 novembre ben presente anche in terra, in Piazza e dentro la Basilica di San Marco, possa aver provocato traumi pericolosi e non sopportabili dalle fragili strutture».
L’acqua alta c’è sempre stata, ma il disastro è quanto succede quando passano queste città galleggianti. Ricordo il cielo che ribolle di nuvole nere e un forte vento di garbin e scirocco, a un certo punto uno di questi mostri si è piegato verso di me ed ho avuto l’esatta impressione che mi cascasse addosso. Per fortuna altri due rimorchiatori l’hanno imbragato. Se questo fosse successo in bacino? Evidentemente Venezia ha tre fantastici protettori: San Nicolò, San Marco e San Secondo che la proteggono.

13 maggio 2004.
La nave passeggeri tedesca Mona Lisa, 29 mila tonnellate e 200 metri di lunghezza in arrivo da Dubrovnik si è incagliata sul fondale più basso del bacino di San Marco; a causare l’incidente la nebbia. Due rimorchiatori della Capitaneria di Porto hanno agganciato la Mona Lisa per disincagliarla e l’onda di una scia di uno dei due rimorchiatori ha causato la collisione di due vaporetti di linea. Tra i passeggeri molti sono caduti e qualcuno è perfino dovuto andare all’ospedale.

13 maggio 2012.
Due bitte sradicate dalla nave, danneggiato un gran turismo, nella darsena della marittima quando la Celebrity Solstice ha rotto gli ormeggi recuperata poi da due rimorchiatori.

13 giugno 2012.
Alle 17.30 l’ennesima tromba d’aria che ha percorso il litorale dell’Alto Adriatico si è fermata nel bacino di San Marco e qui per fatale coincidenza stava passando la Divina, oltre 130 mila tonnellate.

24 giugno 2012.
Celebrity Silhouette per contrastare la forza del vento ha attivato le eliche laterali provocando così nel bacino d’ormeggio improvvise onde che hanno messo in difficoltà due imbarcazioni in transito mentre in suo soccorso sono giunti due rimorchiatori, una motovedetta della Capitaneria di porto e una squadra a terra per rafforzare gli ormeggi.

28 agosto 2012.
Nave alla deriva, la Carneval Breeze aveva ondeggiato pericolosamente, rompendo gli ormeggi di prua del terminal 107 e nella sua deriva colpito il vicino pontile dei taxi acquei.

Durante la mia passeggiata giornaliera lungo il molo della Marittima la magica visuale è sempre più afflitta dal continuo passaggio di questi mostri affollati di cavallette gracchianti che si sbracciano freneticamente dalle balaustre. Salutano le grandi occhiaie addormentate al sole degli ex magazzini della Marittima, diventati prestigiosi uffici dei rimpannucciati rappresentanti dei sopraddetti mostri. Si affannano scendendo in gran fretta dalle scalette appoggiate ai loro fianchi. Una interminabile colonna di formiche rosse, come quelle che a Rowbero la mia piantagione di caffè arabica in quel di Rutchuro Kivu, hanno divorato viva una donna della mia tribù che aveva cornificato il marito con un estraneo .

Nel 1997 il traffico passeggeri nel porto di Venezia contava 206 navi da crociera e 299.450 passeggeri. Nel 2011: 654 navi e 1.786.416 passeggeri.

Malgrado da quattro anni mi sia procurata una serie di piante anti-inquinamento e le abbia sparse in tutta la zona di San Basilio, noi che abitiamo qui siamo svegliati di notte dalle sirene delle navi, tutto trema e i nostri polmoni sono neri di catarro. Mi sono addirittura cascati i quadri che ho dovuto bloccare col pongo.
I fumi dei camini vomitano anidride carbonica, ossido di zolfo e ossido di azoto; il direttore dell’Arpav Renzo Biancotto ha presentato gli ultimi dati relativi all’area di San Basilio, classificata come «area urbana trafficata». San Basilio è come via del Tagliamento, a ridosso della tangenziale di Mestre. L’Asl consiglia di attuare alcuni principi di precauzione, in particolare lo spegnimento dei radar, responsabili delle onde elettromagnetiche ad alta pericolosità. I fumi provocano l’aumento di patologie respiratorie e danni ai marmi dei monumenti mentre le onde dei radar l’aumento di leucemie.

Per Sandro Trevisanato, presidente di Venezia Terminal Passeggeri: «non è vero che le grandi navi inquinano come migliaia di auto per ciascuna (…) Della sicurezza non parliamo nemmeno, l’ha già dimostrato Paolo Costa che la possibilità di incidenti in Bacino per le grandi navi sono inesistenti. (…) Anche all’estero, hanno una percezione sbagliata del passaggio delle grandi navi perché vedono fotografie magari schiacciate dal teleobiettivo.» (La Nuova, 21 settembre 2012).

Il 10 luglio 2012 Corrado Clini afferma: «Entro l’autunno prenderemo una decisione definitiva al passaggio delle grandi navi in Bacino di San Marco». In ottobre il decreto Passera-Clini sui limiti delle rotte delle grandi navi a Venezia non trova ancora applicazione. Non dovrebbero entrare a San Marco quelle superiori alle 40 mila tonnellate ma in mancanza di alternative il decreto è stato sospeso e davanti a San Marco passano ogni giorno quattro o cinque navi di stazza superiore alle 100 mila tonnellate. Secondo le compagnie Costa e MSC «passare davanti al palazzo Ducale e nel canale della Giudecca non è un elemento essenziale per mantenere l’attività crocieristica a Venezia» (La Nuova, 17 luglio 2012).
Malgrado tutte le firme raccolte dal Comitato No Grandi Navi, già il primo settembre erano più di 11.159, il crimine continua imperterrito.

Tutti questi personaggi che ci ammazzano lentamente meriterebbero di sedere sulle mie formiche rosse che penserò di importare. Sono prolifiche e voracissime. ★

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