Il Venerdì

Riviste perdute

La storia dell’arte (e della stampa) secondo Mauri Vianello

Andrea Silvestri

Se c’è una cosa che la modernità virtuale ha cancellato rapidamente e per sempre (secondo il Mauri Vianello, eccolo qua: «saluta i lettori, Mauri!») una cosa che pure ci ha tenuto compagnia per decenni, molti dei quali felici: è la stampa su carta di immagini e parole in riviste e giornali cosiddetti per soli uomini, o per uomini soli, se preferite.

Il Lunedì

È la stampa bellezza

E tu non ci puoi fare niente

Roberto Bianchin

La progressiva scomparsa dei giornali di carta sembra non interessare (quasi) a nessuno. Ma è solo un momento di passaggio: da un mondo di carta a un mondo digitale. L’informazione di qualità non scomparirà. L’esempio virtuoso arriva dalla Francia, dove l’autorevole quotidiano Le Monde punta a un obiettivo clamoroso: un milione di abbonati digitali (ne ha già mezzo) per vivere ricchi e felici. «Sarà una rivoluzione – dice il direttore Jérome Fenoglio – con i ricavi molto più stabili e meno esposti ai rischi della pubblicità».

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