Elba in festa
per il ritorno
di Cosimo
Le celebrazioni per il cinquecentenario
E’ tornata all’isola d’Elba, cinquecento anni dopo, la luminosa figura di Cosimo I de’ Medici, che costruì le Fortezze Medicee, uno dei sistemi difensivi più imponenti del Mediterraneo, e diede vita al sogno di Cosmopolis, la città perfetta. Il Lions Club dell’Elba, sempre attento al recupero delle tradizioni culturali, lo ha ricordato per iniziativa dell’attore e musicista Marino Sartori, anima dell’Associazione, con uno spettacolo teatrale di parole e musica intitolato «Tanto gagliardo che più non si può dir», ideato e interpretato dallo scrittore Roberto Bianchin. Musiche e banchetti rinascimentali, clavicembali, liuti e soprani, e bizzarri personaggi della Corte Medicea, in scena con successo nel magico Chiostro di Forte Falcone.
PORTOFERRAIO (Isola d’Elba) – E’ tornato all’isola d’Elba, cinquecento anni dopo, Cosimo I de’ Medici. E’ tornato sui bastioni delle possenti Fortezze Medicee che volle personalmente far erigere per difendere l’isola dagli assalti delle flotte nemiche che infestavano il Mediterraneo, e per far vivere il sogno di veder nascere Cosmopolis, la città perfetta, la migliore di tutte, per arti, cultura ed economia.
E’ tornato, Cosimo, con uno spettacolo brillante di parole e musica, intitolato “Tanto gagliardo che più non si può dir” (sono parole sue, riferite appunto al sito delle fortezze), ideato e interpretato dallo scrittore Roberto Bianchin e dall’attore Marino Sartori, per iniziativa del Lions Club dell’Isola d’Elba e dell’associazione culturale Compagnia de Calza “I Antichi”, già protagonisti all’Elba con lo spettacolo “Aquagranda” al Teatro dei Vigilanti, e con l’improbabile incontro-scontro storico tra Napoleone e Casanova, “Quel Casanova di Bonaparte”, alla Baia della Biodola.
Sono infatti in corso quest’anno all’isola d’Elba le celebrazioni per il cinquecentenario della nascita di Cosimo I de’ Medici, secondo ed ultimo Duca di Firenze, dal 1537 al 1569 e, con l’elevazione del Ducato di Firenze a Granducato di Toscana, il primo Granduca di Toscana, dal 1569 fino alla morte, nel 1574. Durante il suo governo, Cosimo I de’ Medici lasciò segni indelebili su tutto il territorio della Toscana e in particolare all’isola d’Elba, dove fece costruire Cosmopolis: una delle più meravigliose e importanti città-fortezza marittime del Mediterraneo.
Ereditato il titolo di duca di Firenze a soli diciassette anni d’età, nonostante l’appartenenza ad un ramo secondario della famiglia, in poco tempo conquistò sempre più spazio e preminenza politica, dando in seguito avvio anche a una condotta contrassegnata da chiare mire egemoniche, se non addirittura espansionistiche. Diede al Granducato di Toscana l’impostazione di Stato a partire dai contatti diplomatici fino alla costruzione di palazzi e fortezze.
Il Cinquecentenario della sua nascita è un evento molto importante per l’Elba e viene festeggiato con passeggiate nella città storica, concerti, esposizioni d’arte, convegni e rievocazioni storiche per ripercorrere il percorso che portò alla costituzione di Cosmopolis. Tra gli eventi in programma, uno dei più apprezzati, che verrà replicato anche in altri luoghi, e diventerà un libro illustrato, è stata la “momarìa” teatrale «Tanto gagliardo che più non si può dir», organizzata dal Lions Club Isola d’Elba nell’incantevole cornice del Chiostro del Forte Falcone a Portoferraio, nel cuore dell’antica Cosmopolis.
La “momarìa”, come venivano chiamate anticamente le pièce teatrali, scritta e interpretata da Roberto Bianchin, Gran Priore onorario de I Antichi, coadiuvato da Marino Sartori, Bailo de I Antichi all’Elba e anima del Lions Club, accompagnati al clavicembalo da Lina Raciti, racconta tra il serio e il faceto, ma su basi storiche molto realistiche, la vicenda della nascita di Cosmopolis, attraverso un dialogo tra Cosimo in persona, fatto rivivere da Roberto Bianchin, e il suo architetto preferito, Giovanni Camerini, interpretato da Marino Sartori. Un dialogo serrato, intenso, con molti passaggi anche divertenti, che spiega molto bene, senza presunzioni accademiche e soprattutto senza annoiare -anzi!- le vicende che hanno portato alla nascita di Cosmopolis.
Bianchin dà vita a un Cosimo autorevole ed esuberante (e un tantino birichino…), Sartori a un Camerini furbo e sornione, ambedue con una recitazione asciutta, dai toni giusti e dai tempi teatrali praticamente perfetti. Le fonti storiche di riferimento della pièce, curatissima anche nei costumi e nei dettagli scenografici e d’arredo, affidati alle mani esperte dell’architetto Leonello Balestrini, sono i volumi sulla storia dei Medici, e in particolare i libri “Gli statuti di Portoferraio” di Marisa Sardi (Persephone Edizioni, 2017), e “La torre del Passanante” di Agnese Nannini (Youcanprint, 2017).
Lo spettacolo, molto applaudito dal folto pubblico che affollava Forte Falcone, è stato preceduto da un piacevolissimo concerto di musiche d’epoca del gruppo Ars Regia (Cristiano Cei, liuto; Bianca Barsanti, soprano). Le scenografie sono state curate dall’associazione Historia, l’introduzione da Giuseppe Massimo Battaglini, mentre Leonello Balestrini, che guidava da par suo i personaggi di una bizzarra Corte Medicea, è stato il perfetto padrone di casa, anima e guida brillante della felicissima serata . Al termine, ha concluso l’evento un elegante buffet sulla terrazza più alta delle Fortezze, proprio lì dove Cosimo I de’ Medici guardando il mare accarezzava il suo sogno.
Il video integrale dello spettacolo verrà trasmesso, in una serata aperta al pubblico e alla presenza degli autori e interpreti, lunedì 29 luglio alle ore 20 nel «Piccolo Teatro Giardino Veneziano» della Compagnia de Calza «I Antichi» a Venezia, in Calle Ochialera, Dorsoduro 1138/A (www.iantichi.org 0418229171). Seguirà un’intrigante cena rinascimentale, ideata e preparata dal Professor Luca Colferai, Preside dell’Ateneo della Cucina Veneziana, nonchè Gran Priore de «I Antichi». L’ingresso è libero, per la cena è necessaria la prenotazione.
Oltre che nelle vesti di Cosimo, lo scrittore Roberto Bianchin si è esibito anche in quelle di sé medesimo, presentando il suo nuovo irresistibile romanzo «Ultima turnè», primo premio «Gian Antonio Cibotto 2019», in piazza della Repubblica a Portoferraio nella deliziosa libreria Mardilibri, punto di riferimento prestigioso di letture e di eventi culturali. Il romanzo racconta la storia di un gruppo di anziani artisti di varietà, ospiti di una casa di riposo, che decidono di accettare la proposta di un bizzarro impresario teatrale, e tornano in scena con un nuovo spettacolo per quella che sarà, appunto, la loro ultima tournée. A introdurre l’autore, già presente negli anni scorsi a MardiLibri con gli altri suoi romanzi, «Il domatore di principesse» e «Il padrone delle nuvole»,l’attore e musicista Marino Sartori, anima dei Lions Club dell’isola d’Elba e della provincia di Livorno.