Quando la peste 

sbarca in teatro

A Venezia, sul palco de L'Avogaria

«La peste in Venetia», una curiosa momaria andata in scena in occasione della tradizionale Festa della Madonna della Salute, per iniziativa della Compagnia de Calza «I Antichi» con la regia di Luca Colferai, gli attori Federica Zagatti Wolf-Ferrari e Luca Costantini, le acrobati Sneja Nedeva e Rebecca del Piccolo Circo dei Sogni di Paride Orfei, la band dark rock di Numa Echos con Elia Martina, Filippo Paglini, Gaetano Di Giacinto, e l'ensemble barocco di "Ricercare Antico" a cura di Marco Paladin, con Vittoria Giacobazzi, Rebeca Ferri, Francesco Tomasi.

VENEZIA – Sul palco due band, una di musica barocca, l’altra di musica dark rock. A creare un confronto curioso, spesso straniante, culminato in una folgorante jam session dove la gigantesca tiorba, il melodioso violoncello e il delicato flauto dolce hanno dialogato con chitarre taglienti, tastiere elettroniche e percussioni tonanti. E in mezzo, racconti di parole. Aspre e dure. Di truci cavalieri dell’apocalisse, volti spettrali, bubboni, presagi dell’antico flagello che annienta. La peste. E acrobati come angeli bianchi, appesi ai tessuti, nascosti nei bauli, che risollevano la città, la salvano, la vivificano.

Sono gli ingredienti, mescolati con arguta sapienza, di uno spettacolo molto originale andato in scena a Venezia con successo, in occasione della tradizionale Festa della Salute, nello storico Teatro A L’Avogaria, che il direttore Stefano Poli dirige con caparbietà e competenza nel solco di sua madre, Carla, e di suo padre, il regista Giovanni Poli, che negli anni Sessanta aprì una scuola di commedia dell’arte, diventata presto famosa, in una vecchia officina di motori marini dalle parti delle Zattere.

«La peste in Venetia, Momaria per la Festa della Salute», si intitola lo spettacolo ideato dalla Compagnia de Calza «I Antichi», la più celebre associazione del divertimento veneziano, per la regia del suo Prior Grando Luca Colferai, scrittore, attore, e molte altre cose ancora. Sostanzialmente, un concerto di musica dal vivo, sia antica che contemporanea, condito da storie, racconti, invenzioni e acrobazie. A cominciare dall’ensemble di musica barocca «Ricercare Antico», scelto dal Maestro Marco Paladin, direttore d’orchestra al Teatro La Fenice, con la splendida voce di  Vittoria Giacobazzi, la tiorba e la chitarra di Francesco Tomasi, il violoncello e il flauto dolce di Rebeca Ferri, e brani di Claudio Monteverdi, Barbara Strozzi, Josè Marin, Pietro Andrea Ziani, Francesca Campana.

A fargli da contraltare, la musica dark rock di Numa Echos (tastiere e voce), dai toni avvolgenti, a volte cupi, ora trascinanti, con brani tutti di sua composizione tratti dagli album Shady World e Descending Consciousness, e con Elia Martina alla chitarra elettrica, Filippo Paglini al basso, Gaetano Di Giacinto alle percussioni. Nel mezzo, le storie raccontate dagli attori Federica Zagatti Wolf-Ferrari e Luca Costantini, dallo stesso Luca Colferai, e le esibizioni della celebre acrobata aerea Sneja Nedeva e della giovane contorsionista Rebecca, provenienti dal Piccolo Circo dei sogni di Paride Orfei.

Tra il pubblico, un autentico parterre de rois, con «il più grande poeta erotico del terzo millennio» A.C. Whistle, la costumista Nicoletta Lucerna, e gli attori Andrea Castelletti, Alessandro Bressanello, Luca Bagnoli. Non poteva mancare, in conclusione, a festeggiare gli artisti che si sono esibiti, un assaggio della famosissima Castradina, il tradizionale piatto di cosciotto di montone salato stagionato e affumicato in zuppa di foglie di verza, che accompagna da sempre i giorni della Madonna della Salute, sapientemente speziato dalla manine sante, per l’appunto, di Anna Santini. Da replicare anche in altri periodi dell’anno.

www.iantichi.org 

   

 

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