Tra gossip e politica, lacrime e avanspettacolo, commedia all'italiana e sceneggiata napoletana, sdegno e improperi, minacce e ricatti, cene e vacanze, sole e mare, impepate di cozze e camere da letto, Pompei e Polignano, crisi di governo e dimissioni. Grazie per averci fatto divertire.
Di Genny ne resterà uno solo. Resterà quello vero, Genny ‘a carogna, Gennaro De Tommaso per l’anagrafe, lo stupefacente capo degli ultras del Napoli calcio condannato per traffico di droga e associazione a delinquere, e poi diventato –così almeno raccontano- “collaboratore di giustizia”.
Dell’altro Genny, quello di cui si parla in questi giorni, non resterà nulla. Tra pochi giorni ce ne saremo già scordati. La sua carriera politica, dopo la pochade pompeiana e le inevitabili dimissioni da ministro della cultura (ma come può essere venuto in mente a qualcuno di assegnargli quell’incarico?), sembra irrimediabilmente volta al termine. Poco ma sicuro, nessuno lo rimpiangerà.
Quanto a un possibile ritorno all’azienda dove lavorava, peraltro garantito dai contratti, appare difficile, per non dire impossibile, gli venga restituita una direzione di un qualche cosa (ma come può essere venuto in mente a qualcuno di assegnargli quell’incarico?). Più probabile un ufficietto in un sottoscala fantozziano a occuparsi dell’anticiclone delle Azzorre. Poco ma sicuro, anche qui nessuno lo rimpiangerà.
Solo noi inguaribili cazzoni lo rimpiangeremo, Genny Facce Ride. Per lo spasso che ci ha procurato, prima ancora dei Saturnalia di Pompei. Come quando ha fatto nascere Galileo Galilei prima di Cristoforo Colombo, quando ha votato i libri del Premio Strega ammettendo candidamente che non li aveva nemmeno letti, quando ha pontificato che Dante è stato il fondatore del pensiero di destra in Italia, quando ha detto che Napoli ha due secoli e mezzo di vita (in realtà di anni ne ha 2.500), quando ha messo Time Square a Londra invece che a New York , e via di seguito cazzeggiando.
Ci rendiamo conto di affermare qualcosa di politicamente scorretto. Ma Gerry tira pu un pel de pota che cent caval che trota, a noi faceva divertire un sacco. Solo a guardarlo. Per questo ci mancherà.
Aridatece Genny!