Non solo spectaculaire

sempre magico 

il Cirque d'Hiver

La nuova produzione dei Bouglione

Da novant'anni che gestisce a Parigi il leggendario Cirque d'Hiver, il più bel circo del mondo, un gioiello dell'Ottocento, la famiglia Bouglione non sbaglia un colpo. I quattro fratelli, Odette, Joseph, Sampion e Regina, mettono in scena per questa stagione un nuovo spettacolo dal titolo "Spectaculaire" che si distingue da tutti gli altri per qualità ed eleganza. Brillano tra gli altri, oltre a quelli di famiglia, i numeri aerei, come i trapezisti americani della troupe Tabares, e un vorticoso giocoliere italiano figlio d'arte, come David-Pierre Larible.   

PARIGI – Sarà il fascino del luogo, il circo più bello del mondo, dove anche se non andasse in scena alcuno spettacolo resteresti incantato da questo straordinario monumento costruito nel 1852 dall’Imperatore Napoleone III. Sarà il marchio di qualità della famiglia Bouglione, che da novant’anni gestisce ininterrottamente e in modo impeccabile questo luogo storico e unico al mondo. Sarà l’eterna magia del circo. Sarà il fascino, comunque immutabile, di Parigi…

Sarà tutto questo, o magari anche qualcos’altro, fatto sta che il Cirque d’Hiver, già Cirque Napoleon, non sbaglia un colpo, sotto la guida dei quattro fratelli Bouglione, Odette alla presidenza, Joseph alla direzione artistica, Regina a quella delle scuderie, Louis-Sampion (raffinato collezionista di cimeli napoleonici) alla guida del museo e della comunicazione. Anche “Spectaculaire”, che è il titolo della produzione 2024-2025 che ha appena debuttato con successo (in calendario fino a marzo), si segnala per la qualità e l’originalità delle scelte artistiche.

Anzitutto il trapezio, che è una disciplina tra le più classiche fra le arti circensi, e che non può mai mancare in questo tempio dove quest’arte sublime è stata inventata, il 12 novembre del 1859, da un ginnasta di Tolosa, Jules Léotard, e dove nel 1956 è stato girato uno dei film più leggendari della storia del cinema, come “Trapezio” con Gina Lollobrigida, Tony Curtis e Burt Lancaster. I Bouglione hanno portato quest’anno dagli Usa una troupe tanto elegante quanto stravagante, i Flying Tabares, dove c’è un solo uomo, il porteur, mentre i quattro volanti sono tutte donne, capaci di inanellare figure impeccabili a un ritmo vorticoso, fino ad arrivare a un perfetto triplo salto mortale superiore. La dimostrazione che per fare un ottimo numero non serve tentare maldestramente record impossibili, come fanno –collezionando figuracce- certi italiani presuntuosetti.

Restando appesi in aria, impressionano per grazie e audacia le due francesine al cerchio aereo del duo “Sweet Darkness”, Anne-Charlotte Joguet ed Hélène Kolessnikow, come la delicatissima danza alle cinghie della coppia (anche nella vita) formata da Natalia Egorova e Sampion Bouglione, artista eclettico, già giocoliere, danseur de claquettes ed ora anche pianista.

Tra i numeri migliori della casa, la cavalleria della sempre splendida Regina, con un delizioso pas-de-deux equestre tra un superbo stallone e un dolcissimo pony, e il vorticoso hula-hoop di Victoria Bouglione. Ma si segnalano anche il filo di Eliza Khachatryan che danza sulle punte sul cavo d’acciaio, la virtuosa giocoleria di un figlio d’arte come David-Pierre Larible, e la scoppiettante comicità surreale di un validissimo trio di clown come “Les Mangeurs de lapin”, vale a dire Dominic Baird-Smith, Jean-Philippe Buzaud e Sigrid La Chapelle.

Completano più che degnamente il cast, la troupe acrobatica ungherese “Free Fall”, la pertica polacca di Matteo e Lusesita, il trio di pattini acrobatici “Nistorov”, il diabolo di Michael Betrian. Molto dinamico il balletto “Salto Dancers”, nove elementi selezionati dal coreografo Alec Mann, impeccabile come al solito al conduzione elegante e competente di Michel Palmer, che si conferma come il migliore dei Monsieur Loyal in circolazione, splendida e possente l’orchestra dalle forti venature funky (ben dieci elementi) guidata con mano sicura da Pierre Pichaud.

Nell’insieme, uno spettacolo di altissimo livello in un luogo straordinario. Di quelli che in Europa (ma anche negli Usa) si vedono raramente. E che in Italia, purtroppo per noi, non si vedono più…Que vive la France!

www.cirquedhiver.com 

   

 

 

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