Un super fumettone tra i flutti

Aquaman di James Wan (con Jason Momoa)

La regina di Atlantide, Atlanna, scappa da un matrimonio combinato e viene soccorsa da Thomas, il guardiano di un faro. I due si innamorano e dalla loro unione nasce Arthur, metà umano e metà atlantideo. Purtroppo Atlanna viene rintracciata dalla sua gente ed è costretta ad abbandonare il figlio neonato e Thomas. Anni dopo Arthur diventa il supereroe Aquaman e deve fronteggiare la minaccia rappresentata dal suo fratellastro Orm, determinato a sommergere la superficie con tutti i suoi abitanti.

Arthur (Jason Momoa) e Mera (Amber Heard) scappano nell'oceano dai mostruosi Trench.

COSMOPOLI – L’ Aquaman di James Wan è la rappresentazione migliore di quello che, in gergo, si definisce un fumettone. In genere i suddetti fumettoni sono film di supereroi o di azione (come il recente The Old Guard di Gina Prince-Bythewood) in cui ci avvengono combattimenti, inseguimenti o eventi potenzialmente mortali assurdi e inverosimili.

Solitamente sono presenti uno o più attori di un certo livello che ricoprono parti secondarie, Aquaman non fa eccezione, con Nicole Kidman nel ruolo della regina Atlanna e Willem Dafoe che interpreta il mentore Vulko. In sintesi i fumettoni sono film di serie B di alto livello. Eppure Aquaman, dopo il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, è il prodotto migliore e di maggior successo prodotto dall’universo cinematografico DC, tanto da eguagliare le pellicole dell’eterna rivale, la Marvel.

Si potrebbe argomentare l’ultima affermazione ricordando quali sono gli altri, ignobili, membri dell’universo cinematografico DC, come l’esecrabile Batman VS Superman, e fidatevi che definirlo esecrabile è un eufemismo. A confronto qualsiasi ciofeca hollywoodiana risulterebbe più che godibile ma nonostante ciò Aquaman ha comunque qualcosa in più.

Innanzitutto la completa revisione del design del super eroe. Sin dal 1940, data della sua creazione, l’aspetto di Aquaman è sempre stato piuttosto carente, a confronto con gli altri suoi colleghi. Originariamente era un giovanotto biondo, con un costume che sembrava più impanato fritto che dorato, il cui super potere era parlare con i pesci. Diciamocelo, non molto eroico. Fortunatamente, per interpretare il super eroe più sfigato dei sette mari, è stato scelto un cazzutissimo Jason Momoa, di origine maori alto due metri, celebre per il suo ruolo di Khal Drogo in Games of Thrones.

Con una montagna di muscoli come Momoa a interpretare il ruolo del protagonista uno degli aspetti più riusciti del film non potevano non essere che i combattimenti, sia sotto che fuori dall’acqua. Particolarmente assurdi e degni di nota sono lo scontro contro Black Manta in Sicilia e la battaglia finale.

Ad accompagnare il pubblico durante l’intera durata della quête dell’atlantideo c’è l’esageratissima colonna sonora di Rupert Gregson-Williams, con i suoi tragici tromboni da trailer molto adatti al contesto. Gli effetti speciali sono uno dei temi più discussi della pellicola, in generale sono spettacolari e molto credibili, ma a tratti, come nella scena iniziale dell’addio di Atlanna, sono piuttosto carenti. Ciò, purtroppo, è dovuto dal fatto che la produzione ha deciso di investire più budget su determinate scene, tralasciando pesantemente alcune altre.

Infine, impossibile non richiamare le citazioni al celebre scrittore statunitense H.P. Lovecraft. Ad esempio la mostruosa razza dei Trench, la qual vive negli abissi oceanici e fa la guardia all’enorme creatura dormiente Karathen, sono evidenti richiami ai deep ones e il Grande Antico Cthulhu, celebri creazioni dello scrittore di Providence.

Aquaman alla fin fine è un film di supereroi e nulla di più, ricco di sequenze mirabolanti, esplosioni e cliché, ma ha due cose che davvero lo contraddistinguono dalla massa. In primis il forte messaggio ambientalista ben contestualizzato, dato che il mare, dove si svolge la maggior parte delle vicende del film, è effettivamente il luogo più inquinato del pianeta. Secondo è il suo iniziare e finire. Non fraintendiamoci, nel finale c’è spazio per un sequel (che tra l’altro uscirà a breve) ma l’arco narrativo della ricerca del tridente di Atlan e dello scontro con l’Ocean Master si concludono nel film. Non come quelle pellicole con ritmi inverosimilmente lunghi e che il finale si rivela essere un cliffhanger il quale si risolverà solamente nel film successivo. Questi due elementi rendono Aquaman, anche se di poco, diverso da tutti i capostipiti del suo genere.

La frase: “Pilota: Si è lanciata! Senza paracadute!
                Arthur: Le rosse… le devi amare!”

 

Aquaman
Anno: 2018
Genere: Cinecomics
Durata: 143 minuti
Regia: James Wan
Cast: Jason Momoa, Amber Heard, Williem Defoe, Patrick Wilson, Nicol Kidman

Un super fumettone tra i flutti