Depenalizzatela, presto!
Sta volando la richiesta di firme per il referendum sulla cannabis
Ha superato in poche ore le cinquantamila firme la raccolta per il referendum che intende depenalizzare la coltivazione e l’uso personale di cannabis. Grazie anche alla possibilità di firmare direttamente online, introdotta da poche settimane e felicemente sperimentata con il referendum sull’eutanasia. Non c’è però molto tempo per i sostenitori della liberalizzazione: secondo la legge si possono raccogliere firme solo nei primi nove mesi dell’anno.
COSMOPOLI – È una corsa contro il tempo, però è partita bene. A pochi giorni dall’approvazione della Camera al testo base per depenalizzare la coltivazione della cannabis per uso personale e di non oltre quattro piante è iniziata anche una raccolta firme per un referendum sulla depenalizzazione dell’uso. L’obiettivo dei promotori è arrivare a 500mila firme entro il 30 settembre. Potrebbe essere un interessante esperimento per testare l’efficacia delle firme online.
«Un inizio davvero inaspettato: secondo i primi calcoli nelle prime cinque ore di raccolta sul sito sono arrivate oltre 50mila adesioni — commenta Marco Perduca, presidente del comitato promotore — guardiamo con ancora più ottimismo al 30 settembre».
Ecco cosa propongono i promotori:
Il quesito referendario riferito al Testo Unico in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, di cui al d.P.R. 309/1990, è stato formulato con il duplice intento di intervenire sia sul piano della rilevanza penale sia su quello delle sanzioni amministrative di una serie di condotte in materia di droghe.
In primo luogo si propone di depenalizzare la condotta di coltivazione di qualsiasi sostanza* intervenendo sulla disposizione di cui all’art. 73, comma 1, e di eliminare la pena detentiva per qualsiasi condotta illecita relativa alla Cannabis, con eccezione della associazione finalizzata al traffico illecito di cui all’art. 74, intervenendo sul 73, comma 4.
Sul piano amministrativo, infine, il quesito propone di eliminare la sanzione della sospensione della patente di guida e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori attualmente destinata a tutte le condotte finalizzate all’uso personale di qualsiasi sostanza stupefacente o psicotropa, intervenendo sull’art. 75, comma 1, lettera a).
*si mantengono le condotte di detenzione, produzione e fabbricazione di tutte le sostanze che possono essere applicate per le condotte diverse dall’uso personale.
Il quesito depositato
“Volete voi che sia abrogato il Decreto del Presidente della Repubblica del 9 ottobre 1990, n. 309, avente ad oggetto “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza“, limitatamente alle seguenti parti:
Articolo 73, comma 1, limitatamente all’inciso “coltiva”;
Articolo 73, comma 4, limitatamente alle parole “la reclusione da due a 6 anni e”;
Articolo 75, limitatamente alle parole “a) sospensione della patente di guida, del certificato di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori o divieto di conseguirli per un periodo fino a tre anni;”?”
Il referendum è promosso da: Associazione Luca Coscioni, Meglio Legale, Forum Droghe, Antigone, Società della Ragione, +Europa, Possibile, Radicali italiani, Arci, Sinistra Italiana, Potere al Popolo, Rifondazione comunista, Dolce Vita, A Buon Diritto, Comunità di San Benedetto al Porto, Lega Italiana per la Lotta all’AIDS – LILA, Coalizione Italiana per i Diritti e le Libertà Civili – CILD, Volt Italia, Freeweed, Be Leaf Magazine.